INAIL: non ci siamo ancora

Notiziario, In Evidenza - 12 Dicembre 2006, di Ferdinando Sganga

Non ci siamo ancora. La Dirigenza INAIL è tuttora uccel di bosco. Forse in settimana un abboccamento per decidere del ns. contratto.

Come sapete, non c’è accordo per quanto riguarda i casi/ora (purtoppo non si parla più di prestazioni) e per quanto riguarda la famigerata quota B.

Per il primo aspetto sembra sia stato addirittura richiesto l’aumento a oltre 4 casi l’ora. Non so da chi è nata e perchè è stata formulata tale proposta ma certo sembra essere nata da chi poco conosce le problematiche interne dell’INAIL e di qualsiasi ambulatorio medico. E’ vero che alcuni casi possono essere risolti in cinque minuti ma molti altri ( anche a seconda della specialità) richiedono molto più tempo. E poi c’è di mezzo il software di Cartella Clinica che, oltre ai tempi obbligati di utilizzo, spesso funziona male, costringendo lo specialista a estenuanti recuperi di casi precedentemente compilati a mano con conseguente ulteriore perdita di tempo.

Non meno importante l’aspetto del reclutamento dei pazienti che, come noto, non è determinato dalla bravura o dalla disponibilità dello specialista INAIL. I pazienti ci vengono forniti direttamente dall’Istituto: se in alcuni casi o in alcuni periodi dell’anno sono pochi non è certo per colpa nostra.

E’ stato proclamato lo stato di agitazione. Se l’Istituto non risponderà in modo adeguato a quelle che sono le ns. giuste richieste (vogliamo essere trattati allo stesso modo dei ns. colleghi specialisti ambulatoriali ASL) si potrà passare alla protesta diretta che verrà definita nei modi e nei tempi al momento opportuno.